In ricordo della strage del 1980, su Rai 3 va in onda lo speciale ‘Ustica: Una breccia nel muro’

usticaChi ha causato la tragedia del 27 giugno 1980? Questa la domanda a cui si cercherà di rispondere nello speciale Ustica: Una breccia nel muro, dedicato ai misteri che avvolgono il DC-9 della compagnia aerea Itavia, precipitato nel mar Tirreno meridionale, nel tratto compreso tra le isole italiane di Ponza e Ustica che è costato la vita di 81 italiani. A quarantaquattro anni dalla strage di Ustica si cerca di far luce sull’accaduto, sul quale rimangono ancora molte domande ancora aperte.

La trasmissione proporrà un’analisi che possa finalmente aprire una breccia nel muro che ha impedito per anni di conoscere la verità. Con ospiti speciali che porteranno dichiarazioni scioccanti su quanto avvenuto, il programma si prepara a far luce sul caso, forse in modo definitivo, a partire dalle ore 21.20 del 25 giugno su Rai 3.

Conduce Massimo Giletti

Dopo quasi trent’anni in Rai, Massimo Giletti annunciò il passaggio a La7 nell’agosto del 2017, poco dopo l’intervista con Stella Pende in ‘Confessione Reporter‘. Durante la sua permanenza a La7, il giornalista ha tuttavia partecipato a trasmissioni di altre emittenti come ‘Il supplente‘ e ‘Carta canta‘ su Nove.

Adesso la conduzione del programma d’inchiesta, “Ustica: una breccia nel muro”, segna il ritorno di Giletti in Rai e precisamente su Rai 3, nonostante il 28 febbraio Giletti fosse tornato in Rai per presentare La TV fa 70.

Anticipazioni di Ustica: Una breccia nel muro

Massimo Giletti e i suoi collaboratori hanno intrapreso un’indagine senza vincoli e senza freni, viaggiando in tutto il mondo alla ricerca di testimoni e addetti ai lavori, nel tentativo di ottenere informazioni per aprire nuove piste investigative sul caso. L’impegno ha portato a dei risultati: nel corso della trasmissione è prevista la testimonianza di un militare italiano dell’Aeronautica in servizio la sera di 44 anni fa, quando l’aereo Itavia precipitò nel tratto di mare tra Ponza e Ustica.

Inoltre, un ex addetto militare dell’ambasciata francese a Roma, impiegato alla fine degli anni Ottanta, fornirà una rivelazione di straordinaria importanza: contrariamente a quanto dichiarato all’epoca, la Francia non fornì di proposito all’Italia i tracciati radar della base relativi alla strage di Ustica. I radar non erano spenti, e quella che fu presentata come verità ufficiale si rivela dunque una bugia concepita per mantenere il silenzio imposto dalla gerarchia militare.

Infine, sembra che Giletti si sia voluto addentrare fino in fondo alla questione, sbilanciandosi ulteriormente. Infatti, pare che abbia rivolto un appello diretto ai politici, esortandoli ad aprire un cassetto contenente un documento segretissimo di cui sarebbe venuto a conoscenza.

La tragedia del 27 giugno 1980

La strage di Ustica, avvenuta il 27 giugno 1980, rappresenta uno degli episodi più controversi e misteriosi della storia italiana. In quella fatidica notte un aereo di linea, il DC-9 della compagnia aerea Itavia, scomparve dai radar e precipitò nel Mar Tirreno, nei pressi dell’isola di Ustica, provocando la morte di tutte le 81 persone a bordo.

Inizialmente le autorità ipotizzarono che a causare la caduta dell’aereo fosse stata l’esplosione di una bomba a bordo; tuttavia, l’idea venne presto sostituita con quella di una collisione con un altro velivolo. La teoria che però ha ottenuto maggior consenso è quella di un missile lanciato, accidentalmente o deliberatamente, da un velivolo militare; ipotesi avvalorata da perizie, che rilevarono tracce di esplosivi nei resti dell’aereo.

Le prime indagini furono caotiche e caratterizzate da numerose omissioni e mancanza di collaborazione da parte delle autorità militari, che sollevarono dubbi e sospetti su possibili insabbiamenti. Negli anni successivi si susseguirono numerosi processi e indagini che cercarono di fare luce sulla vicenda, fino ad arrivare nel 2013, anno nel quale la Corte di Cassazione stabilì che l’aereo era stato abbattuto da un missile, e condannò il Ministero della Difesa italiano a risarcire i familiari delle vittime.

Diversi ufficiali dell’Aeronautica Militare italiana furono indagati e processati per depistaggio, accusati di aver occultato informazioni rilevanti per le indagini. Tuttavia, molti procedimenti si conclusero con assoluzioni o prescrizioni, lasciando un senso di ingiustizia. La mancanza di una verità definitiva continua a pesare sulla memoria delle vittime e dei loro familiari, che ancora oggi chiedono giustizia e chiarezza su quanto realmente accaduto quella notte.

Ustica, Una breccia nel muro: il perché del titolo

Il titolo della trasmissione trae ispirazione dal celebre film del 1991 di Marco Risi, Il muro di gomma. La pellicola racconta la storia dell’immaginario giornalista Rocco Ferrante, personaggio ispirato all’ex conduttore dello speciale ‘Atlantide’, Andrea Purgatori, venuto a mancare l’anno scorso, che per dieci anni seguì le indagini sull’incidente aereo cercando instancabilmente di svelare la verità.

Il titolo del film, così come quello della trasmissione condotta da Giletti, prende spunto dalla frase utilizzata dall’avvocato Bruno Giordani all’interno del film, per descrivere la barriera di omertà che circondava l’incidente. Nonostante le numerose richieste di chiarimenti, la verità è rimasta celata dietro false testimonianze e atti di occultamento, creando un “muro di gomma” che ha impedito l’accesso alla verità.

Quando va in onda Ustica: Una breccia nel muro

La trasmissione è condotta da Massimo Giletti dal Museo per la Memoria di Ustica a Bologna, dove sono conservati i resti dell’aereo precipitato nel Tirreno. Andrà in onda martedì 25 giugno in prima serata su Rai 3, con l’intento di fare finalmente luce su quella tragica notte, rompendo il muro di segretezza che ha impedito per anni di scoprire la verità.

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