Il traforo del Monte Bianco compie 60 anni: su Focus il documentario per celebrarlo
C’è un’opera, tra tutte quelle nate nel cuore del Novecento, che ha cambiato per sempre la storia della mobilità europea: il Traforo del Monte Bianco, il tunnel lungo 11,6 chilometri che collega Courmayeur a Chamonix attraversando la montagna più alta del continente.
Inaugurato il 19 luglio 1965, oggi quel passaggio sotto le Alpi resta un simbolo potente di ingegno, coraggio e cooperazione internazionale.
Per celebrare l’anniversario di 60 anni, il canale Focus visibile a canale 35 di tivùsat ci presenta il documentario “Il traforo del Monte Bianco. 60 anni di storia e ingegneria”, in onda venerdì 18 luglio alle 21:20, in prima visione assoluta.
Una produzione firmata da Manuele Mandolesi e Gianluca Gulluni, che fonde immagini d’archivio, testimonianze dirette, riprese attuali e analisi storiche per raccontare una delle opere più visionarie del secolo scorso.
Di cosa parla il documentario sul traforo del Monte Bianco
Il documentario Il traforo del Monte Bianco ripercorre l’intera epopea del traforo, a partire dalla genesi del progetto, nei primi anni dopo la Seconda Guerra Mondiale, fino ai giorni nostri.
Un racconto umano, simbolico e visivo, che dà voce a chi quell’opera l’ha pensata, scavata, vissuta e ancora oggi la mantiene viva e sicura.
Al centro dell’opera ci sono le persone: gli ingegneri e i geologi degli anni Cinquanta, che sfidarono condizioni climatiche e limiti tecnologici per progettare un tunnel sotto una montagna leggendaria, e i tecnici e gli operai di oggi, custodi quotidiani di un’infrastruttura che non smette mai di richiedere attenzione, aggiornamento e rispetto.
Nel documentario si raccontano i dettagli meno noti del progetto, come le tecniche pionieristiche di scavo, l’impiego della dinamite in condizioni estreme, il calcolo delle pendenze e delle pressioni geologiche. E si entra poi nel cuore pulsante del traforo di oggi, dove le tecnologie digitali e il monitoraggio continuo garantiscono sicurezza e affidabilità giorno dopo giorno.
Il cast del documentario
Il documentario si avvale di un ricco parterre di testimonianze e competenze, che lo rendono autorevole e coinvolgente:
- Manuele Mandolesi – regista, autore e produttore
- Gianluca Gulluni – regista e autore
- Ingegneri e geologi che hanno lavorato alla realizzazione originaria del tunnel
- Operatori e tecnici attualmente in servizio nel traforo
- Familiari degli operai che contribuirono alla costruzione tra il 1945 e il 1965
- Storici ed esperti di ingegneria civile
- Testimoni degli incidenti e delle operazioni di soccorso
- Esperti di sicurezza e prevenzione rischi
Com’è strutturata la trasmissione
La narrazione si sviluppa in quattro atti principali, ognuno dedicato a un tema cardine della storia del traforo:
- La visione e la nascita del progetto (1945-1965)
Dalla fine della guerra alle prime trivelle, il documentario racconta la volontà politica, le sfide tecniche e l’entusiasmo pionieristico che portarono alla costruzione del tunnel. Si ripercorrono i rapporti tra Italia e Francia, le decisioni strategiche e le fasi dello scavo, culminato nell’incontro simbolico tra le due squadre il 14 agosto 1962.
- La vita del traforo oggi
A sessant’anni dall’inaugurazione, il traforo è ancora un’infrastruttura strategica per l’Europa. Il documentario entra negli spazi di lavoro più nascosti: le centrali operative, i sistemi di ventilazione, i sensori di sicurezza e il centro di controllo. Un viaggio nel presente, dove uomini e tecnologie collaborano per garantire una percorrenza sicura e sostenibile.
- Le prove della sicurezza
Il traforo non è stato immune da tragedie. Il focus si concentra sull’incidente del 24 marzo 1999, quando un incendio distrusse decine di veicoli e provocò 39 vittime. Un evento che cambiò per sempre la percezione e la gestione della sicurezza nei tunnel europei. Il documentario mostra come, da quella tragedia, sia nato un modello di riferimento internazionale per prevenzione, evacuazione e gestione del rischio.
- Verso il futuro
Nell’ultima parte si guarda al domani: come evolve un’infrastruttura in un contesto di emergenza climatica, transizione ecologica e rivoluzione della mobilità? Il documentario riflette sulle nuove sfide che attendono il traforo e sulle possibili trasformazioni future, dal traffico elettrico ai sistemi predittivi di manutenzione.
Dove è stato girato il documentario sul traforo del Monte Bianco
Le riprese si sono svolte tra Italia e Francia, attraversando i due versanti del traforo del Monte Bianco. Il documentario mostra:
- Le gallerie e le centrali di controllo interne
- Il paesaggio alpino circostante
- Le rampe di accesso di Courmayeur e Chamonix
- I cantieri storici e i luoghi simbolici della costruzione
- Archivi audiovisivi pubblici e privati, con materiali originali restaurati per l’occasione
La combinazione tra immagini d’epoca e riprese in alta definizione restituisce un’esperienza immersiva, che trasporta lo spettatore nel cuore della montagna.
Quando e dove vanno in onda le puntate
Il traforo del Monte Bianco. 60 anni di storia e ingegneria va in onda in prima serata venerdì 18 luglio alle 21:20 su Focus (canale 35 del digitale terrestre).
Si tratta di una puntata unica, pensata per celebrare l’anniversario dell’inaugurazione avvenuta il 19 luglio 1965, a 80 anni dall’inizio dei lavori avviati nel 1945.
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